Stemin spa ha pubblicato la prima edizione della propria rendicontazione non finanziaria per il 2021 simbolo dell’importanza delle tematiche ESG nel proprio modello di business.


“Questo documento, che è la nostra prima rendicontazione non finanziaria, nasce dalla volontà di condividere un percorso che abbiamo intrapreso da tempo. Un percorso sempre più orientato verso la sostenibilità non solo dal punto di vista dei processi produttivi, ma anche dell’utilizzo delle risorse naturali, del benessere delle persone, dentro e fuori l’azienda, e del rapporto con gli stakeholder e il territorio nelle sue varie componenti.  L’impegno per il raggiungimento della leadership nella Sostenibilità è profondamente radicato nei nostri valori.
Il nostro obiettivo è continuare a investire in nuove e virtuose filiere di produzione dell’alluminio, stimolando al nostro interno una cultura d’impresa e ambientale che sia sempre più responsabile e ricettiva rispetto alle tematiche della sostenibilità.
Abbiamo pensato a questo documento non come un semplice resoconto, ma come un momento di dialogo e confronto sempre aperto con tutti i nostri interlocutori per migliorare costantemente noi stessi, la nostra attività e il nostro rapporto con la realtà che ci circonda “dichiara il Presidente Foglieni.
Per Stemin spa l’attenzione all’ambiente è stato il valore fondante dalla nascita dell’impresa stessa basata sul recupero e riciclo di materia prima seconda ma questo non basta.

La sostenibilità ambientale è una tematica più ampia che riguarda lavoro, territorio, persone oltre che ambiente. Per questo il report è un viaggio all’interno della nostra realtà industriale per comprendere come stiamo lavorando e cosa altro possiamo fare.
Le tematiche ESG sono sempre più fondamentali per fare business in modo sostenibile e accompagnare l’intera organizzazione in un percorso a lungo termine in cui questi indicatori e temi si fondono con la vera e propria strategia industriale.

Con orgoglio possiamo affermare che stiamo costruendo, tassello dopo tassello, una realtà sempre più sostenibile ponendoci obiettivi sempre più sfidanti, ma in linea con quanto assolutamente dobbiamo fare per poter lasciare ai nostri eredi un mondo almeno pari a quanto trovato, fondamento concreto ed essenziale della sostenibilità stessa.

Ad oggi recuperare l’alluminio da scarto significa già minimizzare il consumo elettrico per la produzione stessa utilizzando il 95% in meno dell’energia elettrica evitando attività estrattive e recuperando materia prima fondamentale per l’industria moderna. Vogliamo fare di più cercando di minimizzare l’impatto delle nostre produzioni industriali riducendo le emissioni del 2% il prossimo anno grazie ad impianti più efficienti e tecnologicamente all’avanguardia ad una maggiore autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Per maggiori info il documento integrale è disponibile a questo link.

Dal sodalizio imprenditoriale fra la multinazionale bergamasca e la società Alta irpina rinasce l’area industriale della Rifometal.

Sabato 2 marzo la presentazione del piano industriale 2019-2023.

Nell’area industriale di Nusco (Avellino), dove prima c’era la Rifometal ora c’è Alluminio Italia, grazie all’investimento di Fecs, gruppo industriale bergamasco attivo nel settore dell’alluminio che fa capo all’imprenditore Olivo Foglieni, vicepresidente di Confindustria Bergamo.

La struttura di Contrada Fiorentine, che rientra nel polo della pressofusione, dopo cinque anni di fermo riapre i battenti senza contare su finanziamenti pubblici, ma grazie ad Alluminio Italia, azienda composta al 51% dal gruppo Fecs e al 49% dalla Service & Trading di proprietà di Giuseppe Martinelli, imprenditore di Sant’Angelo dei Lombardi.

 

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